L’Editoriale di TH.com: “… e se Surma risultasse non colpevole?”

Quello che ci preme, è invece di capire se Damian Surma è così reo e quindi colpevole per meritarsi dieci (diconsi dieci) mesi di squalifica con sospensione da ogni attività federale nell’ambito dell’hockey ghiaccio italiano.
Dal contenuto del referto arbitrale della terna diretta dal capo arbitro Massimo De Col e dai due linesman Antonio La Forgia e Federico Stella e dalla pesantissima sanzione inflitta dal Giudice Sportivo dovremmo dire di si, dalle testimonianze del pubblico sugli spalti e dai commenti dei giornalisti e dei radiocronisti dovremmo dire di no.
Il tutto in attesa di avere a disposizione le immagini televisive per aiutarci ad uscire da questa situazione, che ai più, Signor Massimo De Col incluso, parrà a dir poco assurda.

L’antefatto in questione ci riporta al minuto 39’21” del match di campionato tra Valpellice e Milano allorché al giocatore di casa Damian Surma viene inflitta una penalità partita 5’+20’ (codice 41).
Motivazione? Aver tirato violentemente (!?) il disco con il proprio bastone  verso (in direzione) il capo-arbitro De Col. Da qui la penalità partita a Surma, la compilazione a fine gara del rapporto arbitrale, l’invio di questo ultimo al Giudice Sportivo e la pubblicazione della sentenza che recita testualmente: “Sospensione inflitta all’atleta 52564 Damian Surma con durata sino al 07/10/2009 per violazione degli articoli 10.2 del Codice delle Penalità e 32, n.2 del Regolamento di Giustizia.”
Sospensione motivata dall’accusa di tentativo di ferimento, dalla intenzionalità e dalle potenziale lesività dell’atto, dalla violenza con il quale il disco è stato scagliato, dal comportamento evidente ed inequivocabilmente diretto a colpire e conseguentemente a ferire il direttore di gara.
Accuse gravissime desunte logicamente da quanto scritto e riportato nel referto arbitrale.
Ma se il direttore di gara si fosse sbagliato? Se quel disco scagliato a gioco fermo da Surma dopo una penalità ricevuta da un suo compagno di squadra (Siren) in maniera violenta e magari in direzione della balaustra e solo dopo il rimbalzo in direzione del capo-arbitro?
Se ci trovassimo invece in un semplice caso di diversa sensazione dalla realtà o di un qualsiasi errore di valutazione? Cosa succederebbe?
L’hockey su ghiaccio in Italia soprattutto ed ainoi, non c’entra però nulla con lo sport da shox-business e quindi non è neanche immaginabile che un capo-arbitro decida di voler in qualsiasi modo apparire e mettersi in mostra.

Soprattutto dopo aver sentito chi conosce meglio di noi Massimo De Col. Un arbitro over 30 esordiente nel campionato di Serie “A2” edizione 2008-2009 che è arrivato alla seconda serie italiana dopo una trafila di arbitraggi nei campionati Under 16 e 19 ed in Serie “C-under 26”. Un arbitro che segue alla lettera la linea della tolleranza zero, che fischia tutto ciò che vede, che non lascia passare quasi nulla. Come dimostrano le sue statistiche con cinque direzioni di gara all’attivo, 241 minuti di penalità, 108 chiamate da 2 minuti, una penalità partita ed un record nel campionato di “A2” a livello di chiamate per ginocchiata, alias uso scorretto del ginocchio codice 37 penalità).
Un arbitro quindi che potrebbe quindi aver scelto la linea della fiscalità, magari anche eccessiva, per pagare forse meno dazio alla mancanza di esperienza nel dirigere gare di un campionato certamente non facile come quello cadetto.
Certo è però che la pista di Torre Pellice non ha portato bene al Signor Massimo De Col ed ai suoi due linesman, La Forgia e Stella nelle due partite dirette al PalaCotta Morandini: Valpellice – Real Torino del 10 ottobre 2008 (primo derby stagionale torinese, terminato 4-3 ai rigori per il Real) con 58 minuti di penalità attraverso 29 chiamate da 2 minuti ed appunto Valpellice – Milano 4-1 dello scorso 7 dicembre con 71 minuti di penalità totali mediante 23 chiamate da 2 minuti, la famosa oramai penalità partita a Surma ed una serie di episodi e situazioni che riassumiamo di seguito:
– 2 minuti di penalità per carica in balaustra (codice 7) attribuita al numero 77 Petrov della Valpe quando invece il fallo era stato fatto dal numero 15 tornese Surma. E per la cronaca Petrov in quel momento si trovava in panchina e nemmeno in pista.
– 2 minuti a Siren per ostruzione (codice 34) quando invece la penalità doveva essere sanzionata per proteste ma contestualmente al fatto che un giocatore del Milano a terra aveva trattenuto e tenuto con sé il bastone del giocatore della Valpellice. Da qui le proteste della Valpe ed il disco scagliato da Surma.
– una serie di tre penalità fischiate nel terzo tempo contro il Milano a Migliore, Braito e Mair (clipping, trattenuta ed ostruzione) in situazioni riconducibili all’assurda legge della compensazione

In entrambe le circostanze difatti la medesima terna arbitrale (De Col, La Forgia e Stella) è uscita sotto fischi e polemiche sia da parte del pubblico di casa che di una serie di addetti ai lavori, giornalisti di carta stampata e radiocronisti.
Radiocronisti già o perché direte voi? Perché in attesa che venga presentato il ricorso da parte della Società HC Valpellice Bulldogs con eventuale controprova televisiva, si potrebbe prendere in considerazione anche quanto contenuto nella radiocronaca di Valpellice – Milano andata in onda su Radio Padania all’interno della trasmissione “TuttoHockey Speciale A2”.
Contenuto di valenza giornalistica realizzata in tempi, modalità e situazione assolutamente non sospette ma soprattutto una tipologia di contenuto che stagioni addietro fù preso in considerazioni per un Milano-Renon di Serie “A1”.
Perché se per caso (come già successo) ci si trovasse a dover tornare indietro su propri passi, proclamando la non colpevolezza di Surma per non l’aver commesso quello di cui accusato, ci verrebbe spontaneo chiedere chi dovrà pagare per il danno d’immagine subita dal giocatore e dalla sua società  l’HC Valpellice ….. e soprattutto quanto dovrebbero essere sospesi dalle loro attività federali l’arbitro ed il giudice sportivo in questione.
In attesa di vedere come andrà a finire il ricorso della Valpellice segnaliamo con incredulità la chicca riguardante la designazione nell’ultima giornata del campionato di Serie C-under 26 dell’arbitro De Col alla direzione di gra tra l’HC Trento ed il Pinerolo Bulldogs, farm team dell’HC Valpellice, lasciando ogni commento di sorta (censure incluse) ai nostri lettori.

Daniele Amadasi
Direttore TuttoHockey.com

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