
(redazione) Lo scorso sabato 16 dicembre sul sito Sputniknews.com è stato pubblicato il resoconto dell’intervista concessa dal nostro Direttore Daniele Amadasi alla nota agenzia di stampa russa RIA Novosti.
Premessa dell’intervista al Direttore di Tuttohockey.com nell’articolo firmato da Riccardo Pessarossi “il verdetto del CIO …. che, come previsto, è arrivato. La Russia non è stata ammessa a Pyeongchang 2018. Un bell’aiuto per gli avversari (anche se non tutti sono contenti di riceverlo) e un colpo al cuore degli appassionati, soprattutto quelli dell’hockey su ghiaccio, che non potranno vedere una sfida, anzi la Sfida dei giochi invernali, Russia-USA”.
Quattro (considerando il quinto cerchio olimpico mancante firmato dalla Russia) le domande rivolte al nostro Daniele Amadasi, che vi riportiamo integralmente di seguito, ringraziando il collega Pessarossi di Sputnik News per avere intervallato la prima e prestigiosa firma giornalistica di Tuttohockey.com .
L’esclusione della Russia dalle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018 di fatto falsa il torneo di hockey su ghiaccio?
Immaginare un torneo olimpico di hockey su ghiaccio senza la Russia sarebbe come se prima dei prossimi mondiali di calcio squalificassero una squadra del calibro di Brasile, Germania o Spagna. Ogni anno ai Mondiali e quest’anno ai Giochi Olimpici Invernali a maggior ragione, la Russia parte quantomeno per vincere o arrivare sul podio.
La sentenza del CIO lascia però la porta aperta agli atleti mai risultati positivi all’antidoping, quindi in teoria c’è ancora una chance di vedere la squadra russa di hockey alle Olimpiadi. Pensi che si concretizzerà?
La Federazione Internazionale di Hockey su Ghiaccio – IIHF – proverà a giocare tutte le sue carte per impedire l’esclusione della Russia, seppure la scelta finale potrebbe venire comunque decisa dall’esterno e quindi senza possibilità di impedirla. Personalmente trovo assurdo che uno scandalo di doping relativo a determinati atleti e discipline vada a colpire tutto il movimento sportivo russo, anche quello sano, all’insegna di una assurda e moderna caccia alle streghe.
Siamo ottimisti (o ingenui): qualora venga dato l’ok ad una partecipazione delle squadra russa, i giocatori farebbero bene a partecipare, anche in un’ipotetica nazionale “neutrale”?
La partecipazione di una squadra neutrale ma formata da atleti russi, darebbe comunque un senso importante al torneo olimpico di hockey su ghiaccio, soprattutto a livello di movimento. Tuttavia, sarebbe il classico palliativo figlio di un compromesso politico che però dovrebbe essere qualcosa di estraneo allo sport, soprattutto in una rassegna Olimpica.
Quale reazione hai captato nella comunità degli appassionati di hockey alla decisione del CIO?
La reazione degli amanti dell’hockey su ghiaccio è quella di chi è rimasto basito apprendendo che una disciplina ed un intero movimento debbano rimanere esclusi per colpe non proprie ma di altri sport. I problemi del doping vanno risolti alla radice cercando i veri colpevoli e non sparando nel mucchio.
Il link dell’articolo completo sul sito di Sputnik: “Ti piace vincere facile? Senza la Russia avversario in meno per gli USA nell’hockey”