Da ieri sera Lucio Topatigh è entrato nella storia dell’hockey italiano e questa d’ora in poi farà parte integrante della storica maglio numero 27 indossata dal Falco di Gallio nelle sue mille ed una partite disputate nella massima serie nazionale.
Nato il 19 ottobre del 1965 a Gallio, in provincia di Vicenza, Lucio Topatigh, 186 cm x 90 kg, ala destra di stecca sinistra, è cresciuto a livello hockeystico nelle fila dell’Asiago Hockey, formazione con la quale ha esordito nella massima serie sul finire della stagione 1984-1985.
E’ però nella successiva stagione 1985-1986 che Lucio Topatigh, soprannominato Falco di Gallio, inizia a far parlare di sè esordendo con la Nazionale Italiana a Berlino il 21 dicembre del 1985 in Germania DDR – Italia, siglando il giorno seguente il suo primo gol con la maglia azzurra e risultando a fine il campionato di Serie "A" il miglior rookie. Premio e riconoscimento che lo fanno approdare a Bolzano, dove con la maglia biancorossa delle volpi disputa cinque campionati (dal 1986-’87 al 1990-’91) vincendo due scudetti (1988 e 1990) e risultando nella stagione 1989-1990 il miglior giocatore italiano.
Rientrato ad Asiago Topatigh disputa altre due stagioni con la maglia degli stellati (1991-’92 e 1992-93) prima di rilasciare l’altopiano con destinazione Milano, sponda Devils di Berlusconi. In maglia rossonera Lucio disputa due campionati (1993-’94 e 1994-’95) vincendo nel 1994 il suo terzo scudetto in carriera.
Lasciata Milano Topatigh fa un breve ritorno ad Asiago disputando con gli altopianesi l’edizione 1995 dell’Alpenliga, prima di ritrasferisi a Bolzano, dove giocherà per altre quattro (dal 1995-’96 al 1998-’99) vincendo altre tre scudetti (1996, 1997 e 1998).
Archiviati i campionati fuori dall’altopiano vicentino, Topatigh fa il suo ritorno finale ad Asiago nella stagione 2000-2001, ottenendo nel giro di due campionati i successi in Coppa Italia (2001) ed in Campionato (2001-2002) e nel 2003 anche la vittoria della SuperCoppa Italiana.
Palmares di sette scudetti, una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana vinti che sono rimasti intatti sino ai giorni nostri ed indelibili come i numeri delle statistiche di Lucio Topatigh a livello di club: 1001 presenze in Serie "A" con oltre 1300 punti all’attivo e più di 600 reti realizzate, 166 presenze in Alpenliga (166 punti, 74 reti e 92 assist, 554 minuti di penalità), 12 presenze nella Coppa Campioni versioni EHL (8 punti, 3 reti e 5 assist, 71 minuti di penalità) ed oltre una decina di partite nelle diverse edizioni della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana.
Numeri che però uniti alla presenze in Nazionali fan arrivare il Falco di Gallio ad avere giocato tra campionato, coppe nazionali ed internazioali e match con la maglia azzurra più di 1300 match. Maglia azzurra già, che significa Italia e quindi match amichevoli, mondiali ed olimpici e quindi numeri: due edizioni di Mondiali di Gruppo "B" (nel 1987 e nel 1990, con 13 partite, 3 punti, 3 assist e 2 minuti di penalità totalizzati), otto edizioni di Mondiali Gruppo "A" (1992, ’93, ’94, ’95, ’97, ’99, 2000 e ’02, 70 partite, 26 punti, 9 reti, 17 assist e 40 minuti di penalità all’attivo) e tre edizioni dei Giochi Olimpici (Albertville ’92, Lillehammer ’94 e Torino 2006, con 19 partite, 7 punti, 5 reti e 2 assist, 16 minuti di penalità).
Intervistato dall’ufficio stampa dell’Asiago a cavallo tra la partita numero mille giocata martedì 19 febbraio a Pontebba e la milleunesima di giovedì 21 febbraio di fronte al pubblico di Asiago contro l’Alleghe, Lucio Topatigh ha precisato che "ho fatto mille partite in serie A ma se andiamo a contare anche quelle che ho disputato in nazionale e nelle coppe europee arriviamo a superare le 1300. Il fatto di essere ancora qua, in serie A, a 43 anni è un motivo di orgoglio per me e ciò è una dimostrazione di come io mi sia rispettato sotto il punto di vista fisico nel senso che non ho mai avuto eccessi; Sono sempre stato attento alla mia alimentazione, a quello che mangiavo, e tutto questo sembra aver portato i propri frutti e mi abbia permesso di arrivare a questo incredibile traguardo”.
A livello di rimpianti in una comunque incredibile carriera hockeystica c’è "quello di non aver potuto tentare il sogno americano, ovvero l’accesso in NHL. A metà anni ’90 avrei anche avuto la possibilità: Venivo da un campionato incredibile giocato con i devils dove avevo segnato circa 60 reti ed ero risultato il migliore marcatore tra tantissimi italo, inoltre avevamo appena giocato il mondiale di gruppo A in Italia dove avevo segnato ben 7 reti. Avevo la possibilità di firmare per i Chicago Wolves, squadra di AHL, però allo stesso tempo avevo già il contratto in mano ma avevo già un accordo firmato con i Devils ed alla fine ho dovuto rinunciare per evitare guai legali; Avevo 27 anni, ero all’apice della mia carriera e mi sarebbe piaciuto provare questa avventura. A prescindere da questo episodio, l’hockey mi ha dato tutto nella mia vita e mi ha permesso di raggiungere traguardi che non mi sarei minimamente immaginato quando a 13 anni ho iniziato a giocare".
Così diventa semplice passare al ricordo più positivo della carriera del Falco di Gallio che "è quello di aver vinto lo scudetto con l’Asiago nel 2001; ricordo di essermi rotto il legamento crociato dopo 7’ dall’inizio dell’incontro ma la voglia di vincere era talmente tanta che non ho pensato al dolore ed ho continuato a giocare e mi sono, inoltre preso la responsabilità di tirare il primo rigore della serie”.
Per la redazione della presente news oltre all’archivio storico della Redazione di Tuttohockey.com si ringrazia l’Ufficio Stampa Michele Berardi dell’Asiago Hockey per i contenuti dell’intervista finale a Luico Topatigh e per alcune sue immagine riportate nella sottostante galleria fotografica