Il triste centenario del palazzo del ghiaccio di Milano di Via Piranesi

Il triste centenario del palazzo del ghiaccio di Milano di Via Piranesi

(daniele amadasi)  Compie 100 anni il palazzo del ghiaccio di Milano di Via Piranesi 14, storico edificio in stile Liberty vincolato dalla Belle Arti in quanto patrimonio archeologico, storico-artistico ed architettonico riconosciuto dalla Soprintendenza (organi periferici del Ministero della cultura della Repubblica Italiana), realizzato in Zona Porta Vittoria negli anni venti dello scorso secolo ed inaugurato il 28 dicembre del 1923.

Adiacente all’allora scalo delle merci di Porta Vittoria destinate al vicino Ortomercato, venne scelta come area per la sua realizzazione una parte interna alla Frigoriferi Milanesi, fabbrica sorta nel 1899 per dare risposta alla forte necessità di ghiaccio e di macchinari per la refrigerazione industriale.
Da qui l’idea su specifica richiesta del Conte Alberto Bonacossa, campione nazionale italiano di pattinaggio di quegli anni e poi fondatore dell’Hockey Club Milano di impiegare le macchine per la produzione del ghiaccio per alimentare la pista del ghiaccio realizzata all’interno di un nuovo apposito edificio.
Edificio progettato da Marco Innocente Mangili che diede vita nel breve giro di otto mesi alla costruzione nel corso del 1923 del palazzo del ghiaccio di Milano, ai tempi la più grande pista su ghiaccio coperta di tutta Europa.

Sfruttata per oltre dieci mesi all’anno (da settembre a giugno) lo stadio del ghiaccio dei milanesi è rimasto complessivamente in attività per 79 anni, resistendo anche ai danni interni impartiti dai feroci bombardamenti inglesi sulla città di Milano nel corso della seconda guerra mondiale e superando anche la crisi degli anni cinquanta che ha portato alla chiusura dei Frigoriferi Milanesi ed alla riconversione dei loro spazi sotterranei adibiti alle celle frigorifere, prima in deposito di tappeti e pellicce ed ora di uno dei più importanti caveau privati italiani di oggettistica ed opere d’arte di alto valore economico.

Chiusi i battenti delle attività del ghiaccio a livello di hockey, pattinaggio artistico e libero sulla sua pista di 1800 metri quadrati (60 x 30 m), nel 2002 il palaghiaccio venne riconvertito a spazio polifunzionale, adibito ad ospitare sfilate di moda, mostre e convegni, spettacoli e concerti, mantenendo vivo il lustro passato solo grazie alla rimasta resina bianca di verniciatura del pavimento.

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