Qui NHL: il resoconto della notte degli Awards 2014

Nella notte italiana di martedì 24 giugno a Las Vegas, la National Hockey League ha celebrato i protagonisti della stagione ormai conclusa.
Il capitano dei Pittsburgh Penguins, Sidney Crosby, ha portato a casa i tre riconoscimenti più importanti a livello individuale: l’Hart Memorial Trophy quale MVP della regular season, l’Art Ross Trophy di capocannoniere della Lega ed il Ted Lindsay Award quale miglior giocatore della regular season secondo i componenti dell’Associazione Giocatori della NHL.

Invece, l’Associazione dei Giornalisti ha scelto il centro dei Boston Bruins, Patrice Bergeron, quale attaccante capace di eccellere anche negli aspetti difensivi del gioco, assegnandogli il Frank J. Selke Trophy. NHL Foundation che lo ha insignito dell’omonimo premio perché più di tutti si è prodigato nel trasmettere anche al di fuori delle arene di hockey i valori fondanti di questo sport. Inoltre, il Quebecoise ha avuto l’onore di finire sulla copertina del videogioco ufficiale della NHL: EA Sports NHL 2015, grazie ai 10 milioni di voti ricevuti dai fan sparsi in tutto il mondo.
A livello di squadra trionfo per i Colorado Avalanche: miglior coach della stagione e quindi insignito del Jack Adams Award è stato Patrick Roy, mentre il 18.enne Nathan MacKinnon è risultato il più giovane vincitore di sempre del Calder Memorial Trophy di miglior rookie, mentre il suo compagno di attacco Ryan O’Reilly, grazie ai soli 2 minuti di penalità accumulati su almeno 80 partite disputate, è stato insignito del Lady Byng Memorial Trophy.

Il goalie dei Boston Bruins, Tuukka Rask si è aggiudicato il Vezina Trophy mentre, per la seconda volta in carriera, il James Norris Memorial Trophy di miglior difensore è andato a Duncan Keith dei Chicago Blackhawks.
Due riconoscimenti per i neo-campioni NHL dei Los Angeles Kings: il capitano Dustin Brown ha ricevuto direttamente dalle mani di Mark Messier il premio omonimo, assegnato al giocatore che più di tutti ha dimostrato carisma e leadership dentro e fuori dal rink. Al goalie Jonathan Quick è andato il William Jennings Trophy perché, tra tutti coloro che hanno disputato almeno 25 partite durante l’anno, è stato quello che ha subito meno gol.
Il Bill Masterton Memorial Trophy è andato all’attaccante dei New York Rangers, Dominic Moore. Nella primavera del 2012 alla moglie fu diagnosticata una rara forma di tumore al fegato, che ha portato alla sua prematura scomparsa nel gennaio 2013, all’età di 32 anni. In questo periodo di tempo Moore, pur rimanendole accanto, non ha mai smesso di allenarsi con i compagni e giocare dando il massimo per la squadra.
Il King Clancy Memorial Trophy è andato ad Andrew Ference, capitano degli Edmonton Oilers, per il suo impegno in iniziative umanitarie e sociali al di fuori dell’”orario di lavoro”. Bob Murray degli Anaheim Ducks è stato infine votato miglior General Manager dell’anno.

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