(daniele amadasi) Fondata nel 1972 con la denominazione di Winnipeg Jets durata 24 anni, cambiata nel 1996 in Phoenix Coyotes con l’ingresso in National Hockey League e nel 20214 in Arizona Coyotes, la franchigia americana con sede nella città di Glendale, sobborgo di Phoenix, andrà in letargo per le prossime massime 5 stagioni (dalla 2024-2025 alla 2028-2029), prima di essere dichiarata fallita dal sistema NHL.
A scongiurare la chiusura definitiva della franchigia dell’Arizona l’obbligo di dotarsi di un nuovo impianto di gioco conforme ai regolamenti NHL entro la stagione 2029-2030, che vada di fatto a sostituire la Gila River Arena (capienza 18’000 posti) che sino alla presente stagione 2023-2024 ha ospitato le gare interne dei Coyotes e permettendo quindi un ritorno dei Coyotes sfruttando uno dei nuovi posti delle prossime espansioni dell’NHL.
In attesa di sviluppi il posto degli Arizona Coyotes sarà rimpiazzato dai neonati Utah Hockey Club che disputeranno le loro gare interne a Salt Lake City nel Delta Stadium, l’impianto che ospita già le gare di NBA degli Utah Jazz. Non a casa a capo dell’Utah Hockey Club ci sarà Ryan Smith, patron della squadra di basket NBA cittadina, mentre il General Manager della squadra sarà lo stesso Bill Armstrong, che si trasferirà dall’Arizona nello Utah, percorrendo in direzione nord gli oltre 800 km di distanza fra Phoenix e Salt Lake City.
A cambiare saranno invece il coach con il passaggio delle consegne dal canadese Dave Tippett al connazionale André Tourigny ed una buona parte degli attuali giocatori dei Coyotes, considerando che nel prossimo NHL Entry Draft in programma allo Sphere di Las Vegas, la nuova franchigia avrà la possibilità di 13 scelte fra primo, secondo e terzo turno.
In attesa della definizione del nickname da affiancare a partire dalla stagione 2025-2026 al neonato Utah Hockey Club (ad oggi è in corso un sondaggio che vede in concorrenza le diciture Blizzard, Mammoth, Outlaws, Venom e Yeti), sono stati ufficializzati i colori sociali che in aggiunta ai tre già in dotazione agli Arizona Coyotes (azzurro, nero e bianco) vedrà anche la comparsa del viola.
Da quanto invece emerso a livello finanziario da parte dei vertici NHL e del Commissario Gary Bettman, l’operazione condotta dall’imprenditore Ryan Smith (cofondatore di Qualtrics, società di gestione ceduta nel 2019 a SAP per 8 miliardi di dollari) nell’acquistare gli Arizona Coyotes e trasferirli da Phoenix a Salt Lake City nello Utah si aggira sul miliardo e duecento milioni di dollari, di cui 1 miliardo di dollari sono da versare nella casse del 60.enne Alex Meruelo, miliardario cubano-americano, ex proprietario degli Arizona Phoenix e 200 milioni di dollari dovranno invece esseri suddivisi fra le altre 31 franchigie NHL.
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