Ed è scudetto per il Bolzano!
La quarta partita dei play off al Palaonda ha incoronato il Bolzano campione d’Italia, il17° titolo per la squadra biancorossa del presidente Knoll che ha così raggiunto quell’ambizioso titolo che mancava da ben otto anni e che, mai come in questo torneo, era fra i pensieri dei responsabili biancorossi che non hanno lesinato ad allestire un roster di tutto rispetto, anche se la stagione è stata piuttosto travagliata con l’esonero dell’allenatore McKay durante il torneo, ma che è stata rimessa in sesto con l’ingaggio di Corupe e di Jardine e con il giovane allenatore Dumont, affiancato al termine della regular season da Jari Helle, che hanno saputo infondere quella giusta convinzione nei propri mezzi che probabilmente è stata alla fine determinante.
L’ultimo scudetto tricolore risaliva ormai alla stagione 1999/2000 e fu conquistato pure al quarto incontro e l’avversario si chiamava Asiago. Di quella squadra biancorossa, allenata da Bernd Haake, sono rimasti solo Stefan Zisser e Christian Walcher, che sono stati fra i protagonisti di questo finale di stagione.
Palaonda gremito come non mai, molti tifosi bolzanini hanno riscoperto l’hockey un po’ all’ultimo minuto visto che durante la stagione molti s’erano scordati che a Bolzano si giocava ancora a hockey e che nel capoluogo altoatesino ormai si finisce col supportare la propria squadra ormai solo ai play-off (e neanche dall’inizio) latitando vistosamente durante il torneo regolare, ma tant’è.
Il palaghiaccio così gremito, oltre a dare un colpo d’occhio d’altri tempi, è stato di sicuro uno dei fattori che hanno consentito di battere un Renon coriaceo, che ha saputo impensierire il Bolzano solo nei primi due tempi, per subire all’inizio del drittel finale un uno-due che è equivalso ad un vero e proprio k.o.
La vittoria nel quarto incontro è stata di certo figlia della terza partita vinta dai biancorossi a Collalbo. Con un match point a disposizione, il Renon si è trovato con le spalle al muro e ha dovuto prendere in mano il gioco fin dal primo minuto. E, infatti, questo lanciarsi in avanti ha avuto i suoi frutti. In superiorità numerica (fuori Luca Ansoldi per ostruzione), ci ha pensato uno dei renonesi più in forma, Olson, a portare in avanti gli ospiti con una staffilata scoccata subito dopo la linea blù che si è insaccata alla sinistra di Groeneveld. Ma, considerando la cabala, andare in vantaggio con il Bolzano sul proprio ghiaccio è assai pericoloso. La partita diventa incandescente, i biancorossi non ci stanno e trovano il pareggio, dopo essere stati per un minuto in 5 contro 3, in power play con un tiro centrale di Abel non irresistibile, ma che forse sorprende Cloutier un po’ coperto. La frazione centrale vede subito all’inizio crescere il nervosismo, il gioco si fa più duro. Al 4’30” Corupe compie una gran galoppata verso la porta di Cloutier, viene atterrato ed il capoarbitro Metelka non ha dubbi: rigore. S’incarica Mihaly all’esecuzione, ma l’estremo ospite para per il dispiacere dei supporters biancorossi. Sale l’agonismo, Metelka fischia sempre più spesso ed al 7’29” viene annullata una rete ad Abel per fallo di uomo in area, cosa che scatena la rissa sul campo con due giocatori per parte che si riposeranno per 4’ in panca puniti. Al 14’ prima una traversa del Bolzano, poi un grande Groeneveld che para su Mather in contropiede, fanno pensare ad un possibile vantaggio biancorosso, che arriva in situazione di 4 contro 4 (erano in panca puniti Vodrazka e Florian Ramoser) con un potentissimo tiro di Jardine (servito da Corupe), che s’era irresistibilmente infilato fra due difensori del Renon all’altezza della linea blù. Al termine del secondo tempo il Bolzano supera anche una pericolosa situazione di 3 contro 5 di una ventina di secondi (fuori Mihaly e Roland Ramoser).
La svolta definitiva e conclusiva della partita arriva, quasi inaspettatamente, all’inizio del terzo drittel con due gol biancorossi in 32”. Prima Mihaly, servito da Corupe, segna con una ribattuta rasoghiaccio, poi analogamente Corupe segna servito da Mihaly. Il coach degli ospiti Adey prende il time out, ma il vantaggio bolzanino è ormai talmente ampio che c’è ben poco da sperare in un recupero, visto che i padroni di casa cominciano a coprire molto bene gli spazi difensivi ed il Renon si scopre pericolosamente quando attacca. Groeneveld al 7’29” quando in pratica para in extremis un disco che stava per entrare in porta ed è un po’ il segnale definitivo che in questa partita i biancorossi sono ormai i padroni del campo. Il Bolzano controlla ormai agevolmente la partita, il Renon tenta la carta, quasi senza tanta convinzione, del sesto uomo di movimento a 2’ dalla fine, ma invece arriva il sigillo di Stocker che, con calma, può depositare il puck nella porta rimasta sguarnita fra il tripudio del pubblico bolzanino. Al 60’ esplode la gioia biancorossa, i volti tesi e nervosi si sciolgono in sorrisi, pacche sulle spalle ed abbracci. Una stagione che pareva targata Renon e che ha invece visto prevalere il Bolzano, su cui pochi avrebbero puntato qualcosa durante la regular season. Sull’altopiano forse la delusione sarà forte, ma la dura legge dei playoff fa ripartire da zero il torneo e le sorprese non mancano mai. Il mancato tricolore per il Renon non toglie il fatto che sull’altopiano sia stata allestita un’ottima squadra, che può guardare a testa alta quanto fatto in questa stagione 2007/08, anche se l’essere solo, per così dire, vicecampioni brucerà un po’. Largo ai festeggiamenti bolzanini dunque, mentre per alcuni dei protagonisti della finale la stagione non è ancora finita visto che saranno fra i protagonisti della squadra nazionale azzurra che dovrà affrontare in terra canadese l’assai ardua sfida di rimanere nel gruppo A.
In conclusione complimenti al Bolzano per aver riconquistato lo scudetto tricolore dopo otto, lunghissimi anni di astinenza, ma anche al Renon visto che i due team hanno dato vita ad una serie best-of-five davvero appassionante. Lo sarebbe stato ancor di più se la serie fosse stata una best-of-serven. Un’annotazione finale doverosa: le cordiali strette di mano ed abbracci fra giocatori delle due squadre a fine incontro, che si erano dati battaglia senza risparmiarsi fino a poco prima, fanno di certo riflettere su certi comportamenti che si vedono su altri campi da gioco. E’ davvero tutto. Ora spazio alla nazionale, mentre il massimo torneo nazionale, edizione 2008/09, tornerà ad inizio autunno.
Questa la formazione dei neocampioni d’Italia: Phil Groeneveld, Adam Russo, Cristian Borgatello, Chris Hajt, Leo Insam, Brandon Jon Abel, Neil Petruic, Florian Ramoser, Andreas Huber, Arpad Mihaly, Kenny Corupe, Christian Walcher, Luca Ansoldi, Stefan Zisser, Rolly Ramoser, Ryan Jardine, John Pittis, Flavio Faggioni, Max Ansoldi, Michael Stocker.
Allenatore: Jamie Dumont.
Le foto allegate nella sottostante gallerie sono state realizzate da Max Pattis.